LA FILANDA ENRICO MYLIUS – BOFFALORA TICINO (MILANO)

Filana Mylius – Boffalora Ticino (Milano) Giovanni Migliara -1828.. Questo quadro venne commissionato da Enrico Mylius al pittore Migliara per illustrare la sua filanda di Boffalora sopra Ticino.


Della fabbrica, originariamente setificio, si ha notizia a partire dal 1778.
Nei primi dell’800 ne entra in possesso Enrico Mylius che verso la metà del secolo la riduce a filanda e filatoio. Cessa l’attività nel 1963. Fu stata acquistata da Franco Tinelli, nel 1972 che ne rimase il maggior proprietario fino alla sua morte avvenuta nel 2007.

Situata a 25 chilometri nord ovest di Milano, nel Parco del Ticino, lungo le sponde del Naviglio Grande c’è  una  Filanda le cui origini risalgono a fine 1700 .

Dal 1800 fino agli inizi del 1900 è stato uno dei più importanti stabilimenti di seta della zona. Un ambiente unico dove si sono intrecciate le vite di due uomini :quella di Enrico Mylius, imprenditore e mecenate del 1800( in questa Filanda che da lui prende il nome aveva dimostrato doti di illuminato industriale) e quella del suo proprietario Franco Tinelli classe 1919, autentico personaggio , artista eclettico, compositore, pianista ed inventore di meccanismi e sistemi..

Due vite , due uomini : il mecenate, banchiere e industriale, l’artista, il musicista e l’inventore.E una passione per entrambi : la Filanda Mylius.

L’edificio è composto da una grande torre centrale  comunicante con un fabbricato laterale di tre piani. Al piano terra si trova l’antica turbina di inizio 1800, grande novità della Filanda Mylius, che aveva apportato un cambiamento importante e non solo un miglioramento qualitativo del lavoro ma anche un alleggerimento notevole delle condizioni del lavoro allora svolto in questo genere di stabilimenti quasi esclusivamente da donne. Attraverso un meccanismo di grossi ingranaggi in ghisa compensati da un ingranaggio centrale  in legno di bosso si utilizzava la forza centrifuga dell’acqua della roggia Cornice  sottostante ( derivazione del Naviglio Grande)e si facevano funzionare tutte le macchine per la lavorazione della seta.

“… Bello è pure il meccanismo col quale tutti gli aspi sono mossi per mezzo di una ruota collocata nell’acqua corrente, libero essendo al tempo stesso a ciascuna delle filatrici il rallentarne o anche il sospenderne il movimento senza alcun disturbo o interruzione di lavoro degli altri aspi che continuano a girare…” Con queste parole il medico e naturalista agronomo Francesco Gera nel 1826 spiegava sugli “Annali universali di tecnologia economia”.

Franco Tinelli ha vissuto per oltre 30 anni da quando acquistò la Filanda cadente per vetustà , in parte crollata e abbandonata a se stessa da tanto tempo, in balia di tutti e di tutto. Con sacrifici e sforzi l’ha rimessa in piedi con i suoi soli mezzi, l’ha fatta ritornare in vita e le ha restituito l’orgoglio del suo passato. 

 Franco Tinelli, in questo ambiente dove il tempo sembra essersi fermato ha continuato a sviluppare le sue idee sia nell’arte che nella meccanica come progettista ed inventore di macchine industriali per il settore tessile.

La torre – Opera su olio di Cinzia Bianucci

Particolari delle macchine della seta,spoline e navette in legno, oliatori, passafili in vetro soffiato e in porcellana