

TS Magazine – 2008
IL M’ FRANCO TINELLI
Raffaele Masto – Scrittore, giornalista e conduttore radiofonico (2003)
Mi aveva incuriosito il fatto che sul bigliettino vi fosse scritto inventore meccanico, musicista e compositore. Non siamo più abituati, ai nostri tempi, a pensare che un uomo, una persona singola, possa essere padrone di un sapere scientifico-tecnologico e allo stesso tempo di un sapere umanistico o addirittura artistico. Non sono più i tempi di Leonardo, quando il sapere era il Sapere e non c’era bisogno di distinguerlo, non c’era bisogno di parcellizzarlo, di sminuzzarlo. A quei tempi gli uomini indagavano il mondo, oggi sono solo in grado di esplorarne una parte, uno spicchio. E viene il sospetto che in questo modo non lo conosceranno mai…
Così quel bigliettino mi aveva incuriosito. Mi dissi che il signor Franco Tinelli — inventore meccanico, musicista e compositore — lo avrei conosciuto.
E lo feci. Quando un giorno d’inverno varcai la porta della Filanda mi sembrò di entrare in un film e aggirandomi per quella “scenografia” mi rendevo conto che la definizione “inventore meccanico, musicista e compositore” era addirittura limitata. Sul momento —ricordo — mi venne in mente la parola “modesta”. Si, perché a vederlo alle prese con le cose quotidiane – quelle alle quali dobbiamo attendere un po’ tutti in questa vita — avevo l’impressione che lui stesso non avrebbe saputo definirsi di fronte ad un troppo vasto panorama di parole, nella lingua italiana, che esprimono la creatività, l’abilità manuale, la capacità di ricerca, l’osservazione scientifica, la razionalizzazione, il senso logico. Come avrebbe potuto collocarsi in questo mondo? che cosa era? Un ingegnere, un poeta, uno scultore, uno scienziato, un musicista.
A loro volta poi queste inclinazioni umane si suddividono in altre ancora, c’è musica e musica, c’è letteratura e letteratura, c’è arte e arte. Solo prendendone in esame una di queste la cosa si complicava ulteriormente.
Lo aveva certamente soccorso la modestia, quella modestia che a volte si esprime in un disinteresse per una definizione che ha un valore in questo mondo materiale, anche se non esprime nulla.
Così, sono certo, aveva scelto tre parole quasi a caso (o, addirittura, qualcuno le aveva scelte per lui) e aveva chiuso la faccenda: Franco Tinelli, inventore meccanico, musicista e compositore.
Della vitalità della sua mente ebbi prova nelle chiacchiere di quella mattina: dal modo con cui analizzò, dal punto di vista musicale, il suono della campana della chiesa vicina, dai ragionamenti sul freddo e anche dallo studio dei movimenti dei topi durante la notte in quella grande filanda.
Le cose quotidiane, appunto, che per lui erano fonte di chiacchiere ma anche spunti per la mente.
Poi suonò il piano con le mani che gli facevano male e che non erano più quelle di un tempo… mi colpirono quelle mani. Le ho riviste, dipinte da una fotografia. Erano proprio quelle. Se mi astraggo posso sentire la musica.


Selezione Tessile – 1991

